Giorni da Corona-virus


Sono chiusa nel mio appartamento da giorni ormai, l’ultima volta che ho fatto la spesa è stata circa una settimana fa, da quel giorno, dopo l’avviso del Premier alla Tv, della spesa si occupa mio marito mentre torna da lavoro ed io mi affaccio alla vita solo più dal balcone.
 Stranamente non sono impazzita, anche se un pò mi manca la libertà.  La situazione sembra tragica ma quello che sembra più tragico è l’approccio che si ha con tale emergenza. 
Sento tante mie amiche che non ce la fanno più a stare dentro casa, che non sanno come occupare i bambini e che si fanno prendere da vere e proprie crisi di panico per questo virus.
 Non voglio sminuire “la cosa”, ma credo che più che ascoltare quello che ci viene consigliato da medici e dal Premier Conte, cos’altro possiamo fare?

Le chat delle mamme, tra Fake news e notizie vere, creano più scompiglio del virus stesso. Capisco l’informazione, ma una volta ascoltato un Tg e appreso le ultime notizie, non si può parlare d’altro? Invece le persone si agitano, parlano solo più di quello e si sentono impotenti davanti a questa “catastrofe”, alimentando la paura già presente dentro di loro.  Credo che farsi prendere dall’ansia non serva a niente e lo dice una, che appena vedeva un neo nuovo sulla schiena - ad esempio - pensava subito al peggio. Eppure in questa circostanza sono calma, perché ho deciso che voglio affrontare questo periodo nel migliore modo possibile; così mi sono data dei compiti, delle cose da fare durante il giorno, giusto per spostare un po' l’attenzione.
 Mi sono dedicata alle mie passioni che sono  Scrivere e leggere poi faccio qualche dolce e ho imparato anche a fare il pane; le bambine tra compiti e giochi stanno occupando le loro giornate e hanno riscoperto delle attività che non si era mai avuto il tempo di fare. La sera faccio delle video chiamate di gruppo con le mie amiche, si ride e si scherza per tutto il tempo.
Certo, anch’io sono preoccupata, ogni tanto penso non solo al virus ma al lavoro in generale, mio marito ha la partita Iva e questo “Stop forzato” non è di certo il meglio che potesse capitarci, ma proprio per questo devo cambiare prospettiva, per non aggiungere disperazione ad una situazione già compromessa.
Continuo a sentire frasi del tipo: “ Non so se ne usciremo…”. Secondo me il punto non è: “Se ne usciremo”, ma: “Come decidiamo di affrontare la cosa”.
Quello che il destino ha in serbo per noi non tarderà ad arrivare, nel bene o nel male, nel frattempo mettiamo da parte la paura e tiriamo fuori la speranza, atteniamoci alle regole e incrociamo le dita, ma non facciamoci trovare seduti in un angolo a tremare, piuttosto in piedi e a testa alta.
                                                                                              Marilena


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